Abbiamo visto nella Storia del Carnevale e delle sue maschere che per i veneziani, in passato come ai giorni nostri, festeggiare il Carnevale non era solo un passatempo. Questa celebrazione, che nel suo complesso durava anche più di un mese, era sentita per quello che rappresentava: il più grande, il più importante e il più caratteristico evento dell’allora Repubblica di Venezia (di fatto un impero marittimo vero e proprio).
Acrobati, circensi, musicisti, teatranti, poeti, prestigiatori e personaggi dello spettacolo animavano le giornate con i loro giochi, i loro canti e le loro esibizioni, offrendo show e intrattenimenti per un pubblico di tutte le età. Non mancavano chiaramente banchetti dove fermarsi a mangiare, antesignani del moderno street food.
Essendo il Carnevale una festa legata da sempre al periodo invernale, è molto probabile che i piatti fossero serviti caldi, con un buon bicchiere di vino o magari di vin brulé (il cui corrispettivo, e cioè il “conditum paradoxum”, era già noto e consumato ai tempi degli antichi romani).
C’è però un punto da tenere bene a mente quando pensiamo a come si viveva a Venezia durante il Carnevale. Le maschere. Proprio così: perché le persone di ogni ceto sociale indossavano con tale orgoglio e convinzione le maschere di Carnevale? Qualcuno li obbligava? Certo che no! Era un modo per proteggersi dalle malattie? Giammai! E allora, perché lo facevano? La risposta è legata al significato stesso del Carnevale, e cioè al senso più profondo di questa manifestazione.
Grazie alle maschere indossate, le persone potevano infatti cambiare letteralmente identità, camuffarsi, diventare invisibili, sovvertire l’ordine sociale… insomma, fare quello che gli pareva e piaceva senza essere riconosciuti, e quindi senza conseguenze. Il che, detto così, sembra un fattore senza risvolti negativi… e fino a un certo limite lo era. Ma nelle calli più nascoste, soprattutto al calare delle tenebre, il divertimento poteva assumere tutt’altro volto…
Per capire davvero come si viveva durante il periodo del Carnevale, dobbiamo per forza riflettere sul ruolo della maschera. Ciò che veniva indossato non era un semplice impasto di argilla, cartapesta, gesso e garza: maschere come quelle della Bautà, ancora oggi fra le più note e apprezzate, o come quella della Gatta, riflettevano messaggi e valori positivi e negativi. In un’epoca in cui il politically correct non esisteva, le maschere potevano nascondere persone gentili e premurose, ma anche meschine, violente e attaccabrighe.
Il Carnevale era vissuto quindi come un evento gioioso e godereccio da una buona parte della popolazione (nobili e plebei), mentre una minoranza… bè, diciamo che si lasciava andare o alzava un po’ troppo il gomito, finendo per fare a botte, rapinare altra gente, o cose anche peggiori.
Del resto la maschera diventava per alcuni lestofanti una copertura alle proprie nefandezze: stupri, delitti e ruberie venivano commessi da criminali esperti così come da persone apparentemente per bene, complice la
possibilità di nascondersi nelle folla di altre maschere e tornare così a essere invisibili. Molti romanzi del passato e dei giorni nostri raccontano per l’appunto di episodi simili, realmente accaduti o inventati di sana pianta, a dimostrazione di come il Carnevale fosse riconosciuto come l’evento dove tutto – letteralmente – era lecito.
Tante cose sono cambiate da allora. La Repubblica di Venezia non esiste più, l’Italia è diventata un paese unico e il mondo ha conosciuto una prosperità e una pace senza precedenti. Il Carnevale moderno dura meno di un tempo, e il rischio più grande che si corre è di perdersi fra le calli e i campi (le piazze) della città.
Noi di Studio San Marco 596 non possiamo che accoglierti nel nostro spazio per mostrarti quelle che furono e che sono le protagoniste del Carnevale, ovvero le maschere. Se lo vorrai, potrai ordinarle dal nostro negozio online, scegliendo fra e tante opzioni e categorie che più ti ispirano.
E invece preferisci sporcarti le mani, allora il workshop per creare una maschera veneziana è ciò che fa al caso tuo: prenota la tua masterclass dal nostro sito web e impara a creare una maschera di carnevale con le tue mani! Ti aspettiamo ogni giorno al mattino o al pomeriggio!
Il nome San Marco 596 nasce dall’indirizzo della piccola bottega dove, 20 anni fa, Giorgio iniziò a creare il suo sogno.
Con una sedia, un tavolo e qualche acquarello, Giorgio, con suo figlio Nicolò, iniziarono a creare i primi gatti veneziani, i giullari sempre sorridenti (proprio come loro due) e le prime Eye Mask decorate con motivi floreali glitterati (tanto amate da Giorgio).
Negli anni a seguire, sono iniziati i workshop dove i visitatori hanno potuto imparare i segreti di questa antica arte e poi, nel 2023, è nata la famosa e unica collezione di maschere con fregi barocchi.
Quante altre maschere verranno create nei prossimi anni? Cosa inventerà Nicolò? Per scoprirlo, dovete venire a trovarci.
Aperto tutti i giorni
09,30 – 18.30
San Marco 598
30124 Venezia
giorgiomaschereveneziane@gmail.com
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