Nella prima parte di questo articolo abbiamo raccontato quello che è stato il Carnevale Antico, una festa che si è celebrata per circa 7 secoli nell’allora Repubblica di Venezia. Fra eventi spettacolari come il Volo dell’Angelo e tradizioni religiose come la Festa delle Marie, siamo arrivati alle soglie di un’epoca e quindi al passaggio dal Carnevale Antico a quello Moderno. Quello che festeggiamo oggi è il Carnevale cosiddetto Moderno, una ricorrenza che ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, grazie anche al tratto forse più distintivo di tutti: le maschere. Queste ultime vengono indossate da grandi e piccoli, uomini e donne, veneziani e turisti, gente comune e artisti, a riprova di quanto l’universalità di un tale costume sia rimasta pressoché immutata di ormai un millennio!
Le maschere sono diventate il simbolo del Carnevale di Venezia, ma non tutti conoscono il loro significato e la loro storia. Senza avventurarci nella descrizione di ogni singola maschera (pare ve ne siano almeno una ventina), vogliamo proseguire questo approfondimento con un breve excursus di alcune delle principali maschere. La maschera del Bauta, la maschera del gatto (o del gnanga) e la maschera del medico della peste. Vediamo insieme che cosa rappresentano, come vengono realizzate e dove si possono acquistare (senza correre il rischio di comprare una brutta copia delle originali!).
Cominciamo dalla maschera del Bauta, da sempre protagonista del Carnevale di Venezia.
La prima maschera storica di cui pensiamo sia doveroso parlare è quella della Bauta, che più che una maschera è un travestimento in tutto e per tutto. Se il mantello serviva a nascondere l’abito sottostante (e rendere quindi indistinguibile la classe sociale di chi lo indossava), la maschera, detta “larva”, offriva riparo al volto e camuffava al tempo stesso la voce, distorcendone il timbro. La bauta moderna conserva ancora la stessa forma originale, una forma allungata che aveva una sua funzione ben precisa: consentire a chi la indossava di mangiare senza per questo svelare la propria identità.
Da notare come la Bauta possa poi trasformarsi in tanti personaggi diversi a seconda delle decorazione: noi la proponiamo nella versione Casanova, in onore del celebre sciupafemmine veneziano!
Altra maschera che è parte integrante del Carnevale di Venezia e della sua storia è quella del gatto, o della Gnanga. Le origini di questa maschera si perdono nella notte dei tempi e sono più difficili da individuare con precisione. Qualcuno dice che fosse una maschera usata dalle persone omosessuali, che si divertivano a emettere miagolii ed effusioni con voce stridula, altri ipotizzano che questa maschera fosse la preferita delle prostitute, figure che nella Venezia del 500 si potevano incontrare un po’ dappertutto (il Ponte delle Tette ha questo nome per un motivo tanto ovvio quanto veritiero).
Esempi di maschere del gatto sono sempre nel nostro ecommerce, a disposizione per l’acquisto e la spedizione in tutto il mondo.
Il medico della peste, e relativa maschera, non ha certo bisogno di presentazioni: l’inconfondibile naso allungato riprende la stessa identica protezione delle antiche maschere usate proprio dai medici della peste per evitare gli effetti della pestilenza. Il naso conteneva aceto e sostanze con odore pungente, che si presumevano schermare i miasmi della peste (credenza smentita poi dalla scienza qualche secolo più tardi).
La maschera del medico della peste, anch’essa personalizzabile a seconda dei propri gusti, è senza dubbio una maschera versatile: il suo aspetto macabro, per alcuni spaventoso, per altri inquietante, la rende adatta non solo al Carnevale ma anche a feste in maschera come ad esempio Halloween.
Nella nostra storica bottega in Piazza San Marco è possibile vivere l’esperienza di costruzione delle maschere veneziane originali. Della durata di un’ora e un quarto, questo laboratorio permette a chiunque di avvicinarsi all’arte della decorazione delle maschere utilizzando materiali semplici come la cartapesta e tecniche di pittura assodate in secoli di storia.
La masterclass si svolge ogni giorno alle 14, alle 15:00 e alle 18:30 e ha un costo di 50 euro a persona. Scrivici all’indirizzo di posta info@sanmarco596.com se desideri maggiori informazioni sulle masterclass!
L’antica arte delle maschere veneziane è viva e vegeta grazie anche al lavoro di chi, come noi, porta avanti questa attività artistica con passione e competenza. Alle persone che lo desiderano e che apprezzano questo tipo di prodotto per interesse personale o con il proposito di regalare un souvenir ai propri cari, offriamo la possibilità di comprare una o più maschere direttamente online tramite il nostro sito web.
Nello shop si possono ordinare non solo le maschere più famose di cui abbiamo parlato in questo stesso articolo, ma anche altre maschere della commedia dell’arte in tantissime versioni e decorazioni differenti.
E per chi vuole cimentarsi nella costruzione di una maschera, offriamo kit completi di pittura e maschere bianche pronte per essere decorate rigorosamente a mano.
Il nome San Marco 596 nasce dall’indirizzo della piccola bottega dove, 20 anni fa, Giorgio iniziò a creare il suo sogno.
Con una sedia, un tavolo e qualche acquarello, Giorgio, con suo figlio Nicolò, iniziarono a creare i primi gatti veneziani, i giullari sempre sorridenti (proprio come loro due) e le prime Eye Mask decorate con motivi floreali glitterati (tanto amate da Giorgio).
Negli anni a seguire, sono iniziati i workshop dove i visitatori hanno potuto imparare i segreti di questa antica arte e poi, nel 2023, è nata la famosa e unica collezione di maschere con fregi barocchi.
Quante altre maschere verranno create nei prossimi anni? Cosa inventerà Nicolò? Per scoprirlo, dovete venire a trovarci.
Aperto tutti i giorni
09,30 – 18.30
San Marco 598
30124 Venezia
giorgiomaschereveneziane@gmail.com
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